Lampada da terra modello 12128 Triennale
La lampada da terra modello “12128” di Angelo Lelii (1911 – 1979) fu presentata nel 1947 nel corso della VIII Triennale di Milano, ed è universalmente nota proprio con il nome della celeberrima rassegna.
La lampada ebbe immediato successo e il suo design – così peculiare – divenne in breve tempo un vero e proprio modello a cui ispirarsi: la lampada, (che trae ispirazione a sua volta dai mobiles di Calder), presenta tre aste inclinabili a contrappeso in ottone laccato, paralumi conici in alluminio verniciato a diversi colori (il paralume è dello stesso colore dell’impugnatura sull’asta corrispondente) e un fusto in tubolare con base a tripode di ottone lucidato. La “12128 Triennale” seguì di poco la lampada “Tris”, realizzata solo un anno prima e pubblicizzata sulla rivista Domus.
Angelo Lelii, nato ad Ancona e trasferitosi a Milano, aprì nel 1943 un primo piccolo laboratorio di lampade e lampadari e nel 1947 l’azienda trovò nuova sede a Monza con il nome di Arredoluce, che in breve tempo divenne specializzata nella produzione di mobili e illuminazione.
Anche grazie al successo della lampada “12128” Lelii divenne un nome autorevole in Italia, soprattutto nel campo del lighting design.
Negli anni Cinquanta Arredoluce si avvalse inoltre di prestigiose collaborazioni con altri designer di fama, come Franco Albini, Achille Castiglioni, Gio Ponti ed Ettore Sottsass. Il successo si espanse anche fuori dai confini italiani e in particolare sul mercato americano: dalla corrispondenza con gli Stati Uniti Lelii importerà la lampadina alogena, per la quale creerà un particolare trasformatore.
Grazie all’approccio unico di Angelo Lelii, Arredoluce si è rapidamente costruita una reputazione per la creazione di prodotti di qualità basati su un design innovativo, e allo stesso tempo semplice e funzionale: tra gli altri progetti più noti vanno ricordati la lampada da tavolo “Cobra” (1964) che incorpora il trasformatore alla sua base, la lampada da terra “Eye” (1950), la plafoniera “Stella” (1950) e la lampada da tavolo “President” (1970), un parallelepipedo in acciaio inox con 36 elementi cilindrici illuminati alle estremità: per quest’ultima Lelii, appassionato alla ricerca artistica, si ispirò ai carrés suprematisti di Victor Vasarely.