Alighiero Boetti

Alighiero Boetti all'asta 12 dicembre 2023
Alighiero Boetti Gemelli biro su carta all'asta con Sant'Agostino

Gemelli, 1974
penna biro su carta, 70 x 100 cm

Questa opera è presente tra i lotti dell’asta di dipinti del 12 dicembre 2023.

Alighiero Boetti e il trascorrere del tempo

Alighiero Boetti (Torino, 1940 – Roma, 1994) inizia a realizzare questa tipologia di lavori in penna biro su carta, anche di grandi dimensioni, a partire dagli anni Settanta, utilizzando la tecnica del tratteggio con le comuni penne a sfera.

La copertura totale della superficie è concepita per mettere in risalto la parola facendo emergere dal colore il concetto in modo naturale e spontaneo: il tratteggio monocromo satura l’intera superficie disponibile, lasciando in bianco alcuni motivi, scritte, lettere dell’alfabeto e talvolta virgole come note sullo spartito musicale. 

Questa tipologia di opere racchiude i temi centrali della ricerca boettiana: dall’approccio sperimentale a quello poetico, a quello ludico, fondamentale per tutto il suo corso artistico, così come il concetto del trascorrere del tempo, che si configura come un elemento primario e centrale: basti pensare alla realizzazione che prevede un estenuante, lento e ripetitivo lavoro manuale.  

Alighiero Boetti "Il progressivo svanir della consuetudine" 1988 ca. venduto all'asta con Sant'Agostino
“Il progressivo svanir della consuetudine” 1988 ca.

Non è un caso che i tratteggi biro su carta siano realizzati in parallelo alla ricerca sui ricami, eseguiti dal 1970 in avanti, che riprendono il concetto di manualità, del tempo esecutivo e dell’inserimento ludico di scritte e significati, spesso nascosti.

Gemelli come opera centrale di Boetti

La parola Gemelli fa riferimento ad una celebre opera da cui è scaturito un filone cardine della ricerca boettina: nel 1968 l’artista, con un’operazione poetica e concettuale, si sdoppia nella fotografia “Gemelli”; un fotomontaggio in bianco e nero che mostra una doppia replica di se stesso che tiene per mano l’altro, con minuti dettagli modificati. Un doppio non identico, dunque, ma con continue “variazioni sul tema”, proprio come nelle opere biro su carta, che presentano elementi solo apparentemente identici e ripetuti. Da quell’opera, variamente rievocata, Boetti giunge nel 1972 persino alla scissione del suo nome e cognome anche come firma autoriale dei lavori successivi.

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