Gioielli d’Artista per l’Asta di Giugno 2023

Pol Bury bracciale con sfere

Una pregevole selezione di gioielli d’artista all’asta

Pol Bury Bracciale oro giallo all'asta

L’Asta di gioielli di giugno di Sant’Agostino, oltre ad una pregevole selezione di preziosi, riserva un’importante sezione al gioiello d’artista, a partire dallo splendido bracciale rigido in oro giallo, firmato Pol Bury, con sfere in oro giallo e bianco poste in applicazione all’interno e all’esterno della fascia rigida; il bracciale è realizzato nel 2001 da Gemma Gioielli Esemplare in edizione di 8/8.

Nonostante l’ardita struttura, il bracciale mantiene una ottima vestibilità ed è di grandissimo effetto grazie alla spiccata volumetria e alla continua rifrazione della luce sulle sfere.

Pol Bury

Pol Bury (Haine-Saint-Pierre, Hainaut, Belgio, 1922 – Parigi 2005), noto a livello internazionale per il suo lavoro sull’arte cinetica, inizia a disegnare gioielli – prediligendo l’oro giallo – dalla fine degli anni ’60: gioielli che sono ideale prolungamento concettuale delle sue sculture grazie all’utilizzo di metalli specchianti, sfere di diversa grandezza, barrette metalliche che potenziano l’effetto ottico della luce, sottolineato dal movimento dato dalla portabilità delle opere, che nelle intenzioni dell’artista sostituisce l’azione data dal motore per le sue sculture “le corps c’est mon moteur”– il corpo è il mio motore.

Nel 1973 partecipa alla mostra Gioielli di Artisti Belgi dal 1900 al 1973 al Museo Poldi Pezzoli di Milano. Collabora con GEM Montebello per il quale realizza sette disegni tra il 1988 e il 1970, quindi per Cartier, Filippini- Gemma Gioielli, F.&F. Gennari, Artucurial e la galleria Maeght

Umberto Mastroianni

Interessanti e tutti pezzi unici i gioielli in oro di Umberto Mastroianni (Fontana Liri, 1910 – Marino 1998), a partire dal pregevole collier rigido con placca incise e decorate da motivi astratti, di matrice informale, motivi che caratterizzano anche gli altri gioielli in asta, un bracciale, un anello e un ciondolo, a cui si aggiungono tre placche incise e traforate in argento.

Umberto Mastroianni collier oro all'asta
Umberto Matroianni bracciale oro all'asta
Umberto Matroianni Ciondolo

Umberto Mastroianni si interessa alla produzione orafa a partire già dalla metà degli anni ’50; sin da subito ricorre alla tecnica della fusione a cera persa per i suoi gioielli, corposi oggetti in oro e bronzo, talvolta decorati da smalti colorati, che riproducono in diversa scala le forme esplosive adottate nella scultura.

Particolarmente apprezzati da Palma Bucarelli che li indosserà in diverse occasioni pubbliche, alcuni esemplari sono selezionati per l’Expo di Montreal del 1967. Dopo aver partecipato nel 1965 alla mostra Jewelry by contemporary Painters and Sculptures a New York, nel 1969 è presente alla Prima Rassegna del gioiello firmato alla Sala Bolaffi a Torino.

Bruno Liberatore

Bruno Liberatore sette placche d'argento all'asta

Non lontane per stile e gusto le sette placche in argento – lotto unico – del maestro
Bruno Liberatore: nato nel 1947 a Penne, in Abruzzo, Liberatore è stato titolare della cattedra di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Roma, quella stessa dove studiò da ragazzo, allievo di Fazzini e proprio di Mastroianni.

Giancarlo Marchese

In asta anche un ciondolo in oro giallo a forma di piccola casa dello scultore Giancarlo Marchese (Parma, 1931, Milano 2013); ancora giovanissimo Marchese si trasferisce a Milano dove frequenta l’Accademia di Brera e segue i corsi di Luciano Minguzzi e Marino Marini; partecipa con due sculture alla Biennale di Venezia del 1956.

Giancarlo Marchese ciondolo a forma di casa

Molte le mostre in Italia e all’estero; in parallelo intraprende la strada dell’insegnamento e nel 1974 insegna scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze; nel 1976 ottiene la cattedra all’Accademia di Brera e dal 2000 insegna Progettazione Scultorea presso l’Università Nazionale di Seoul.

Franco Assetto

Franco Assetto bracciale all'asta

Di grande effetto il bracciale rigido in oro giallo con elementi geometrici astratti, quarzi citrini a taglio rotondo e tre piccoli diamanti di Franco Assetto (Torino, 1911 -1991): Assetto, artista poliedrico, fu ispiratore, insieme agli artisti Ossario e Arai, del movimento Baroque Ensembliste, corrente artistica teorizzata da Michel Tapié che, attraverso l’impiego di diversi materiali applicati alla pittura, indagava le potenzialità decorative della forma e del colore.

Tra i fondatori dell’ICAR di Torino con Tapié e Luigi Moretti, sperimentò la propria arte in diversi ambiti formali: nella produzione orafa, alla quale si interessa sin dal 1945, trovò uno dei suoi massimi esiti espressivi; con le sue creazioni fu invitato ad esporre alla XI Triennale di Milano del 1957 su invito dei fratelli Arnaldo e Gio Pomodoro, curatori della Sezione dei Metalli, e partecipò a diverse esposizioni sul tema del gioiello d’artista.

Pippo Oriani e Giorgio Celiberti

In asta anche un paio di orecchini in oro composti da elementi geometrici del pittore Pippo Oriani (Torino, 1909 – Roma 1972) maestro del secondo Futurismo, e alcuni esemplari di Giorgio Celiberti (Udine, 1929): nel 1948 Celiberti studia con Emilio Vedova; appena diciannovenne partecipa alla Biennale di Venezia del 1948. Sulle orme dello zio Modotto, uno dei più importanti pittori udinesi degli anni Trenta, protagonista, assieme ai fratelli Basaldella (Afro, Dino e Mirko, noti maestri del gioiello d’artista) del rinnovamento in senso novecentista dell’arte friulana, Celiberti agli inizi degli anni Cinquanta si trasferisce a Parigi, dove entra in contatto con i maggiori rappresentanti della cultura figurativa d’oltralpe.

Partecipa a molte collettive, tra cui si ricordano ben cinque partecipazioni alla Quadriennale di Roma e quella della Nuova pittura italiana al Museo Kumakura in Giappone, nonché molte altre mostre in Italia e all’estero. Numerose le personali a lui dedicate in diverse istituzioni museali nazionali e internazionali, tra le quali si ricordano quella al Palazzo dei Diamanti a Ferrara del 1989, al Grand Palais di Parigi del 1989, l’antologica al museo Villa Breda a Padova del 2005; nel 2009, per i suoi ottant’anni, viene organizzata una personale al Museo Ebraico di Venezia; infine si ricorda La passione e il corpo della storia, realizzata tra il 2014 e il 2015 al Museo Nazionale di Ravenna.

Pippo Oriani orecchini
Giorgio Celiberti ciondolo in argento a cuore
Giorgio Celiberti orecchini a cuore

Riccardo Licata

Si segnala anche un bel nucleo di gioielli e oggetti (girocollo, bracciale, ciondoli, gemelli, fermacarte) di Riccardo Licata (Torino, 1929 – Venezia 2014), pittore e mosaicista.

Licata è noto per il particolare linguaggio utilizzato nella sua produzione: una sorta di alfabeto immaginario, composto da simboli e tratti grafici, che caratterizza oli su tela, tecniche miste, serigrafie, mosaici (suoi grandi mosaici sono installati in spazi pubblici di città italiane e francesi, Genova, Lille, Perpignan, Monza, Reggio Emilia) e anche gioielli.

Questi tratti – che Licata stesso definisce lettere immaginarie, “scrittura grafico-pittorica” che trae ispirazione dal linguaggio musicale – vengono usati dall’artista per comporre opere sempre diverse.

Nel 2009 il Museo Nazionale di Piazza Venezia a Roma ha dedicato all’artista la rassegna “Riccardo Licata e le stagioni dello spazialismo a Venezia”, che ha ripercorso, proprio nell’anno in cui il maestro compiva 80 anni, la sua carriera artistica, approfondendo il confronto con gli altri artisti veneziani, suoi contemporanei, che aderirono in quegli anni alla corrente spazialista, geniale e rivoluzionario movimento artistico, di cui fu teorico e fondatore Lucio Fontana con il celebre Manifesto del 1947.

Riccardo Licata girocollo all'asta
Riccardo Licata gemelli in oro all'asta
Riccardo Licata bracciale

Scopri qui tutti i lotti della prossima asta di gioielli che si terrà l’8 e 9 giugno 2023.