Sei sedie mod. Cobra
Struttura in tubolare cromato, imbottitura rivestita in tessuto
Anni ’70
Dopo gli studi all’Università Iuav di Venezia e al Politecnico di Milano, nel 1953 Giotto Stoppino (Vigevano, 1926 – Milano, 2011) si associa con gli architetti Vittorio Gregotti e Lodovico Meneghetti (Architetti Associati 1953-1968, Novara).
Architetto e designer, allievo di Ernesto Nathan Rogers, fra gli esponenti ispiratori del neoliberty, è ricordato per essere tra i primi ad utilizzare la plastica nei suoi progetti e prodotti, resi celebri da aziende come la Kartell.
Dalla collaborazione con Gregotti e Meneghetti nascono diversi progetti sperimentali che spaziano dall’architettura al design all’urbanistica: dalle case operaie a Cameri (Novara) alla poltrona Cavour, ottenuta dalla curvatura dei masselli in legno, realizzata dall’azienda novarese Sim. Nel 1967 progetta la lampada da tavolo 537 per Arteluce e il set di tavolini circolari impilabili per Kartell (1971).
Nel 1968 apre uno studio autonomo e si dedica prevalentemente al design domestico, collaborando con alcune tra le maggiori aziende italiane: ArteLuce, Bernini, Calligaris, Driade, Heller New York, La Rinascente, Kartell, Zanotta.
Partecipa a numerose edizioni della Triennale di Milano ottenendo nel 1964 il Gran Premio internazionale per la Sezione Introduttiva.
Dal 1960 è socio ADI (Associazione per il Disegno Industriale); dal 1982 al 1984 presiede inoltre il Comitato promotore del Congresso ICSID (International Council of Societies of Industrial Design).
Vincitore di tre Compassi d’Oro (di cui uno alla carriera nel 2011, poco prima della sua scomparsa) nel 1972 espone due opere alla mostra Italy: The New Domestic Landscape al Museum of Modern Art di New York; nel 1984 presenta il proprio lavoro alla Furniture from Italy a Tokyo.
Celebre la seduta Cobra, realizzata a metà degli anni ’70.
Dal 1970 è presente nella collezione permanente del MoMA, Museum of Modern Art di New York con la lampada 537 di Arteluce, mentre il mobile Sheraton (realizzato con Leonardo Acerbis e vincitore del Compasso d’Oro nel 1979) è presente dal 1981 nella collezione permanente del Victoria and Albert Museum di Londra; altri suoi progetti sono esposti nei musei di Monaco e Chicago.