Guido Biasi

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Mnémothèque dipinto di Guido Biasi all'asta Sant'Agostino Casa d'Aste

(Napoli 1933 – Parigi 1982)

“Mnémothèque (117)”, 1971
89×115, olio su tela

L’opera è presente tra i lotti dell’asta di dipinti del 18 – 19 gennaio 2024

Guido Biasi, da Napoli a Parigi e il Surrealismo

Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, Biasi entra in contatto con il gruppo milanese costituito attorno a Enrico Baj e, nel 1957, redige il Manifesto per la pittura organica e il Manifesto di Albisola Marina assieme a Mario Colucci, Piero Manzoni, Ettore Sordini e Angelo Verga.

Nel 1958 partecipa alla fondazione del Gruppo 58 con Luca (Luigi Castellano), Lucio Del Pezzo, Bruno Di Bello e Sergio Fergola e collabora con «Documento sud», rivista diretta dallo stesso Luca.

Negli anni Sessanta decide di trasferirsi a Parigi. In questi anni partecipa alle attività del gruppo Phases, ed è invitato ad esporre in prestigiose collettive, come Surrealist Intrusion in the Enchanters’ Domain, curata a New York da André Breton e Marcel Duchamp nel 1960; nel 1972 partecipa alla Biennale di Venezia ed è invitato ad esporre anche alla Quadriennale di Roma e alla Biennale Internazionale di San Paolo. Pur risiedendo a Parigi , a partire dal 1968 torna spesso a Milano, anche per lunghi soggiorni. Muore prematuramente a Parigi nel 1983.

Il bell’olio su tela “Mnémothèque (117)” del 1971 fa parte di una serie nella quale l’artista si occupa della memoria come immensa fototeca mentale di “immagini citate”, frutto di esperienze realmente vissute, e di “immagini immaginate” – rappresentazioni mentali che affiancano le altre in un gioco di rimandi e associazioni.

Un artista “eretico”

Della sua arte si sono occupati critici come Renato Barilli (Bologna, Galleria De’ Foscherari arte contemporanea, 1966; Le museologie di Guido Biasi, Milano, Galleria Blu, 1977), Enrico Crispolti (Torino, Galleria il Punto, 1963), Fagone (Milano, Galleria Blu, 1974; Brescia, Galleria San Michele, 1975), Varga (Milano, Studio Palazzoli, 1975).

Con Edoardo Sanguineti ha realizzato il testo di poetica Restaurazione e rivoluzione, compreso nel catalogo della prima mostra personale dell’artista (Napoli, Galleria Il Centro 1964).
Interessante, per meglio comprendere il complesso universo creativo dell’artista, è la sua celebre dichiarazione:

“Io sono, come artista, un eretico. Si tratta di un’eresia di concezione. Eretico è lo spirito della mia pittura, eretica ne è l’atmosfera. Eretici sono il colore, lo spazio (euclideo), la tecnica che impiego (tradizionale), la tematica (figurativa) ecc. Eppure la mia pittura è moderna”.

Qui il catalogo completo dell’asta di dipinti e sculture del 18 e 19 gennaio 2024.