Nel 1931 il carrozziere Carbodies di Coventry, molto noto soprattutto per le sue creazioni sportive su telai MG, costruì la carrozzeria di questa vettura a due posti caratterizzata da un taglio sportivo, mancanza di predellini, sospensioni carenate e coda tipo “boat tail” a canoa rovesciata, partendo da telaio e motore della Rover 10/25.
Il modello fu battezzato con questo particolare nome in onore del Nizam (titolo equivalente a Maharajah) di Islamabad in India, uno tra i notabili Indiani dell’epoca più fedeli all’Impero Britannico.
La Nizam Sport faceva parte di un programma commerciale ideato dal Direttore Generale della Rover, Spencer Wilks, basato sulla vestizione di telai e meccaniche standard con carrozzerie sportive a tiratura limitata e con i nomi dei modelli ispirati ai domini Indiani dell’Impero Britannico; gli altri modelli costruiti furono infatti chiamati Rajah, Maharajah e Ranee.
Risultano essere stati realizzati solo 3 esemplari di questa vettura, di cui 2 sopravvissuti fino ai nostri giorni.
Il primo esemplare prodotto, originariamente verniciato in due tonalità di blu, con telaio e motore n° 71784, fu immatricolato nel 1931 con targa JD 1875 e fu in seguito acquistato nel 1935 dal celebre pilota, giornalista e scrittore inglese Sir Alec Francis Rivers Fletcher, uno dei leggendari “Bentley Boys” degli anni ‘30, da lui riverniciato in verde e argento, leggermente elaborato nel motore e definitivamente distrutto nel 1937.
Fanno parte della nostra collezione alcune foto originali di questa vettura con Rivers Fletcher, che ne parla diffusamente nella propria autobiografia “Mostly Motor Racing”, e il libretto di circolazione autentico dell’epoca, acquistati a un’asta dagli eredi di Fletcher.
Il secondo esemplare prodotto è quello attualmente in nostro possesso, di colore verde e nero, telaio e motore, matching numbers, ambedue n° 72232, immatricolato nel 1931 con la targa PJ 1214.
Accompagnano l’auto il libretto di uso e manutenzione originale e la brochure di presentazione dell’epoca.
Questa vettura, dopo essere appartenuta alla stessa famiglia fino agli anni ’70 ed essere stata successivamente presente nelle collezioni di alcuni appassionati inglesi, fu venduta all’inizio degli anni ’90 in Germania, dove è stata da noi acquisita nel 2003.
L’auto è in possesso di Omologazione ASI Targa Oro, Certificato FIVA e Fiche CSAI, è regolarmente targata e immatricolata in Italia.
In patina, ancora completamente originale nei legni, telaio e carrozzeria che ha subito solo una leggera velatura intorno a fine anni ’70.
Il motore d’origine è perfettamente funzionante e costantemente seguito da specialisti, possiede sia un cambio a 3 marce sia un cambio a 4 marce, assolutamente originali e offerti in alternativa fra loro all’epoca.
Ha partecipato con successo ad alcune tra le più importanti manifestazioni di regolarità italiane come: Gran Premio Nuvolari, Aosta-Gran San Bernardo, Trofeo AIDO, Circuito di Vercelli, 300 Miglia del Ducato, Grand Prix Terre dei Savoia, ottenendo inoltre il primo posto assoluto al Barchetta Day 2004 e il secondo posto assoluto al Circuito della Superba 2012.
É stata anche richiesta ed esposta ad Automotoretrò nel 2010.
Oltre alla pubblicazione di diverse foto in gara sui principali periodici del settore, è stata la protagonista di un articolo di 6 pagine pubblicato sulla rivista tedesca “Motor Klassik” di marzo 1997 e di un servizio di 4 pagine su “Ruoteclassiche” di marzo 2005.
Il terzo esemplare costruito, anche questo di colore verde e nero, con telaio e motore n°73043, fu immatricolato nel 1932 con targa PN9345 e fu trattenuto all’epoca direttamente dalla famiglia Rover che, alla fine del normale periodo d’uso, lo inserì nella collezione del Museo privato della Casa. Collezione che nel 1964, per acquisizione, confluì nel British Motor Industry Heritage Trust Museum nei pressi di Londra, dove tuttora l’auto è conservata.
Di questa vettura possediamo una stampa d’epoca di un disegno a colori, alcune fotografie recenti e diverse pubblicazioni che la ritraggono.