“Senza titolo”, 1937
tecnica mista e collage su cartoncino
Alberto Magnelli (Firenze, 1888 – Meudon, 1971), toscano di nascita ma francese di adozione, ha contribuito in maniera significativa, nell’Europa del secondo dopoguerra, alla diffusione di nuovi linguaggi visivi pittorici, soprattutto in direzione di un’astrazione del tutto innovativa sia da un punto di vista delle cromie che delle forme.
Autodidatta, ha saputo trarre insegnamento dal confronto con le esperienze più nuove dell’arte internazionale anche grazie all’amicizia con i principali protagonisti della scena artistica e culturale francese, come Jan Arp e la moglie Sophie, a cui era legato, con la moglie Susi, da sincera amicizia.
In parallelo alla sua attività di pittore ha realizzato, già dagli anni ’30 e fino alla fine degli anni ’60, numerosi collages; queste opere, come il bel Senza Titolo del 1937 – a differenza della pratica cubista e dadaista che prevedeva l’uso di materiali di scarto della vita quotidiana ponendoli in assemblaggio come elemento narrativo – sono costruite consapevolmente con l’utilizzo di materie industriali scelte appositamente; si tratta talvolta di carta ruvida, ondulata, da imballo, oppure carta da parati, tela di sacco, scelta e collocata all’interno della composizione per sottolineare ed arricchire la valenza espressiva della pittura ed accrescerne il potenziale visivo grazie alla sperimentazione inedita e sofisticata di materiali e geometrie.