Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Guido Drocco
Tappeto mod. Tapipardo
Costituito da base a tessitura fitta omogenea da cui si stacca, in tessitura a rilievo la figura del leone disegnata a trofeo di caccia. Bordo a rilievo.
Prod. Paracchi, anni ’70
cm 254×205
Quest’opera è presente nell’asta di design di giugno 2025
Il Tapipardo è un oggetto ironico e provocatorio, a metà strada tra arredo e animale domestico. Nato dalla collaborazione tra gli architetti Roberto Gabetti e Aimaro Isola con il designer e artista Guido Drocco, il tappeto fu concepito all’inizio degli anni Settanta come riflessione ludica e surreale sul rapporto tra uomo, natura e spazio abitato.
La forma del Tapipardo richiama esplicitamente un grande felino disteso, e il suo nome è una fusione giocosa tra “tappeto” e “leopardo”. Il corpo dell’animale non è però reso con realismo, ma in forma stilizzata, totemica, evocando la tradizione dei trofei da salotto borghese per ribaltarne completamente il senso: non una preda, ma una presenza accogliente, calda, morbida, quasi affettuosa.
Realizzato in feltro di lana pressata, un materiale naturale e resistente, il Tapipardo appartiene alla ricerca sul design organico e ironico che Gabetti, Isola e Drocco portarono avanti con coerenza all’interno del loro percorso professionale e accademico. Il tappeto non è un oggetto isolato, ma si collega a un immaginario domestico fatto di citazioni colte e riferimenti animali: si pensi, per esempio, al celebre Orso, seduta-scultura in feltro realizzata anch’essa con Drocco.
Il Tapipardo incarna una visione del progetto come gesto culturale: non funzionalismo, ma affabulazione, identità, memoria. È un oggetto che fa sorridere, ma che invita anche a riflettere sul confine tra artificio e natura, tra funzione e simbolo. Collocato in una stanza, non arreda semplicemente: racconta una storia.
Il Tapipardo fa parte della serie “Tapizoo”, ideata da Gabetti, Isola, Drocco e Luciano Re per l’arredo degli alloggi del Centro residenziale Ovest Olivetti di Ivrea (Talponia), progettato tra il 1968 e il 1971. In questa cornice, architettura e design concorrono a costruire un ecosistema domestico innovativo, accogliente e ludico, in linea con lo spirito pionieristico della Olivetti.
Oggi il Tapipardo è riconosciuto come icona del design radicale italiano, capace di coniugare immaginazione, linguaggio architettonico e cultura del progetto in una forma che continua a sorprendere e far riflettere.