Ragazza Cadorina, 1929
olio su tela, 101 x86
La piccola frazione Giau a Venas, in Val Cadore, è legata a doppio filo ad uno dei più grandi pittori italiani del novecento, Ubaldo Oppi.
La famiglia di Tomaso Giavi e di sua moglie Alma ospitarono l’artista per diverse estati nel corso degli Anni Venti: la nobile Alma Leone Masciadri (1892-1986), intellettuale e animatrice di un celebre salotto milanese, fu anche ritratta da Oppi in un dipinto che lo stesso presentò nel 1928 alla XVI Biennale di Venezia.
Nato a Bologna nel 1889, Ubaldo Oppi, dopo aver seguito il padre commerciante e viaggiato in Austria e Germania, nel 1906 superò l’esame per accedere all’Accademia di Vienna: qui seguì i corsi di Gustav Klimt entrando in contatto con l’ambiente secessionista viennese. Nel 1910 rientrò in Italia stabilendosi a Venezia dove espose, per la prima volta, a Ca’ Pesaro.
Nel 1911 partì per Parigi dove conobbe Severini, Picasso e Modigliani e approfondì la lezione del Quattrocento italiano.
Allo scoppio della Prima guerra mondiale tornò in Italia arruolandosi nel corpo degli alpini; fatto prigioniero, trascorse alcuni mesi a Mauthausen, dove realizzò centinaia disegni ed acquerelli ispirati alla guerra.
Nel 1919 si reca nuovamente a Parigi; rientrato in Italia con la moglie Adele Leone, detta Dehly, modella prediletta di alcuni suoi celebri quadri, fu tra i sette fondatori del gruppo Novecento, partecipando, nel 1923, alla prima mostra ufficiale del gruppo alla Galleria Pesaro di Milano.
Nel ‘24, con il sostegno di Ugo Ojetti, allestì una personale alla XVI Biennale d’Arte a Venezia; Margherita Sarfatti, in occasione della Permanente di Milano del 1926, lo invitò ad esporre alla I Mostra del Novecento italiano. Da quell’anno sino al ‘32 fu presente a tutte le edizioni delle Biennali e a mostre d’arte a New York, Dresda, Ginevra, Zurigo, Amburgo e Berlino.
Negli anni tra il 1927 e il 1928 affrescò la cappella di San Francesco al Santo di Padova. Nel 1932 si ritirò a Vicenza, dove visse gli ultimi anni fino alla morte nell’ottobre 1942.
Durante le sue vacanze a Venas Oppi realizzò dipinti e disegni: molti di essi riprendono il paesaggio montano come nei dipinti “Sera a Venas”, “Paesaggio cadorino” o “Donna sul balcone” (1921). A questo periodo va riferita la bella “Ragazza Cadorina” del 1929 dai tratti classici e i morbidi volumi, ritratta in abiti del folclore locale dai colori brillanti, sullo sfondo della verde montagna; uno stile che è stato definito realista neo-quattrocentesco.
Ubaldo Oppi fu uno dei massimi esponenti di quel Realismo Magico in cui le figure, modellate con vigore e nitidezza, citano la grande pittura rinascimentale nel disegno e negli effetti tonali, conferendo una atmosfera rarefatta, cristallizzata, senza tempo.