L’astrazione poetica di Ennio Morlotti

Ennio Morlotti, "Senza titolo" 1989, dipinto all'asta con Sant'Agostino

Ennio Morlotti

“Senza titolo” 1989

39 x 52 cm. olio su tela

Questopera è presente nell’asta di dipinti di giugno 2025

Ennio Morlotti nasce a Lecco nel 1910; si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, nel 1936, ma la abbandona precocemente. Nel 1937 soggiorna brevemente a Parigi, dove ha un primo incontro diretto con l’opera dei grandi maestri moderni come Cézanne e Picasso, esperienza che lo segna profondamente.

Tra il 1939 e il 1942 frequenta l’Accademia di Brera a Milano, dove entra in contatto con artisti e intellettuali impegnati nell’antifascismo e nel rinnovamento culturale, aderendo nel 1940 al movimento “Corrente di vita giovanile”.

Durante gli anni della Seconda guerra mondiale si ritira a Mondonico, in Brianza, dove approfondisce la sua pittura materica e intensamente espressiva, dando voce a un paesaggio interiore e alla tensione umana di quel tempo.

Negli anni successivi si impegna attivamente nel dibattito culturale e nel confronto con le avanguardie europee, pur mantenendo un percorso artistico originale e isolato. Nel dopoguerra aderisce brevemente al “Fronte Nuovo delle arti” e al “Gruppo degli Otto”, ma la sua natura indipendente lo porta a un progressivo isolamento che si accentua negli anni Cinquanta, quando si trasferisce a Imbersago. Qui riscopre la natura “dal vero” e affina una pittura di grande intensità e densità organica, unendo figure e paesaggi in un dialogo profondo con le sue radici lombarde.

Alla metà degli anni Cinquanta partecipa alla XXVII Biennale di Venezia (1954) con cinque grandi dipinti, che però saranno distrutti.

Negli anni successivi esplora nuovi cicli tematici, come i paesaggi liguri, le grandi figure e i temi della morte e della luce, evidenziando un crescente interesse per l’inorganico e un amore per l’architettura romanica.

Negli anni Settanta e Ottanta dipinge serie di Bagnanti e Rocce, opere di grande forza espressiva e spirituale, in cui si manifesta una nuova armonia tra materia, luce e spazio. Nel 1988 le sue grandi figure stupiscono la critica per la loro potenza emotiva e la profonda meditazione esistenziale. Muore improvvisamente a Milano il 15 dicembre 1992.

“Senza titolo” del 1989 incarna pienamente la ricerca di Morlotti: attraverso una tavolozza vibrante e un gesto pittorico che sembra al contempo materico e fluido, restituisce appieno l’intensità emotiva e la profondità spirituale tipiche del suo linguaggio pittorico, in grado di trasmettere ancora oggi forza e autenticità.