(Gradisca, 1889-Torino, 1958)
“Nave in fiamme”, 1936, tempera su carta, 73 x 48 cm.
“I due pagliacci (Arlecchini)”, 1936, tempera su tavola, 43 x 34,5 cm.
Quest’opera era presente tra i lotti dell’asta di dipinti di luglio 2024
Segno e gesto, anticipo di Informale
La tempera su carta “Nave in fiamme” e la tempera su tavola “I due pagliacci -Arlecchini” (1936), sono state esposte entrambe nell’ambito della grande personale dedicata all’artista alla Galleria regionale d’arte contemporanea a Gradisca d’Isonzo, suo luogo natale: la mostra “Spazzapan a Torino. Le collezioni Accati e Villa”, a cura di Marco Rosci (ottobre 2010 – gennaio 2011), intendeva sottolineare i caratteri amicali del collezionismo di Spazzapan nel ristretto ambiente del capoluogo piemontese degli anni ‘30 e ‘40, città dove si era trasferito già nel 1928.
I dipinti esposti, come quelli qui presentati, anticipavano molto delle esperienze dell’arte informale grazie all’innata vocazione segnica e gestuale della sua pittura. I collezionisti Federico Accati e Ada Villa Prever e il figlio Gianfranco Villa, nelle cui raccolte erano presenti numerosi dipinti acquistati alla prima grande personale dell’artista nel 1941 nella Galleria della Gazzetta del Popolo di Torino, sono testimonianza in tempi precoci della grande fortuna di pubblico e critico di Spazzapan, tra gli artisti preferiti anche del grande critico d’arte francese Michel Tapié.
Terzo di cinque figli, nasce a Gradisca d’Isonzo nel 1889; tenta diverse volte, senza successo, di essere ammesso all’Accademia di Belle Arti di Vienna. Nonostante questo primo rifiuto decide di dedicarsi completamente alla pittura; la sua formazione artistica si compie attraverso alcuni viaggi nei maggiori centri della cultura figurativa del tempo, fra cui Vienna, Monaco, Milano dove accresce e sviluppa la sua formazione artistica assimilando gli stili delle Secessioni, all’espressionismo al futurismo fino alle prime forme di astrattismo.
Come ricordato, nel 1928 si trasferisce a Torino ed entra nella cerchia dei “Sei di Torino”. Negli anni ’30 espone a Parigi con Menzio, Paulucci e Levi; dopo una personale alla II Quadriennale di Roma nel 1935 e alla XX Biennale di Venezia nel 1936, è coinvolto in esposizioni in Italia e all’esterno.
Nel 1943, a guerra conclusa, organizza con Umberto Mastroianni e Mattia Moreni una grande mostra nazionale intitolata “Arte italiana d’oggi – Premio Torino”, volta a proporre le ultime tendenze dell’arte italiana. Ottiene due personali alla Biennale di Venezia del 1954 e alla Quadriennale di Roma del 1955; sempre nel 1955 partecipa a Biennale di San Paolo e l’anno dopo ottiene la cattedra di Decorazione al Liceo Artistico di Torino, dove apre uno studio.
Muore improvvisamente a Torino il 18 febbraio 1958, a causa di un infarto.
Qui il catalogo completo dell’asta di dipinti del luglio 2024