Raffaele Mainella: raffinato orientalista dal successo internazionale

Raffaele Mainella, "Arabe dans une Ville deserte", 121 x 79 cm., acquerello su carta. In asta con Sant'Agostino 10 giugno 2025

Raffaele Mainella
Benevento 1856 – 1941 Venezia

“Arabe dans une Ville deserte”

121 x 79 cm., acquerello su carta

Questopera è presente nell’asta di dipinti di giugno 2025

Nato a Benevento nel 1856 da una famiglia di origini napoletane, Mainella fu un artista eclettico, capace di spaziare con naturalezza dalla pittura all’architettura, dalla scenografia all’arredo.

Formatosi all’Accademia Reale delle Belle Arti di Venezia, dove conobbe anche la futura moglie Fanny Carlini (figlia del ritrattista Giulio Carlini), iniziò dipingendo a olio, per poi trovare nell’acquerello il mezzo espressivo a lui più congeniale. La sua straordinaria padronanza della tecnica lo rese presto uno degli acquerellisti più apprezzati d’Italia, stimato tanto negli ambienti accademici quanto tra i collezionisti europei.

L’aspetto più affascinante della sua carriera è forse quello legato al suo orientalismo pittorico, nato dagli intensi viaggi compiuti a partire dal 1890 al seguito del barone svizzero Carl von Gonzenbach, studioso e orientalista. In Egitto e poi in Terra Santa Mainella fu travolto dalla magia dei paesaggi aridi e solenni, dalla luce che muta le cose e dall’intensità del silenzio. Le esperienze di viaggio confluirono in una straordinaria serie di acquerelli e schizzi in cui l’artista ritrasse villaggi lungo il Nilo, architetture islamiche, pellegrini e carovane nel deserto, indagando con finezza la luce del giorno e i toni infuocati del tramonto.

Due pregevoli volumi illustrati pubblicati a Berlino – Nilfahrt (1895) e Pilgerritt (1898) – testimoniarono l’esito di quelle spedizioni, dando lustro internazionale al nome dell’artista. L’imperatore Guglielmo II acquistò alcune sue opere, e l’entusiasmo per la sua visione lirica dell’Oriente si diffuse in tutta Europa. Nel 1897 la sua ricca collezione di acquerelli di Egitto, Terra Santa e Venezia venne esposta alla Internazionale d’Arte a Venezia e trovò grande riscontro di pubblico e critica. In quell’anno la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma acquistò l’acquerello “Il mercato di Chioggia”.

Mainella non fu solo pittore: progettò e decorò palazzi e giardini a Parigi, fu tra i promotori della Biennale di Venezia, lavorò al Palazzetto Stern e ideò la “Sala del Giornale” nella città lagunare. Eppure è proprio nei suoi acquerelli orientalisti che la sua arte raggiunge l’apice, sospesa tra documentazione e sogno, tra verità e incanto.

Una curiosità emblematica della sua versatilità: fu lui l’autore del celebre acquerello La noce di Benevento, ispirazione per l’etichetta originale del liquore Strega, in cui streghe danzano nel chiarore lunare lungo il fiume Sabato.